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Adobe InDesign è un programma molto diffuso per creare documenti impaginati con testo, grafica e immagini. Ha una serie di caratteristiche e impostazioni che lo rendono particolarmente interessante e adatto alla gestione delle traduzioni.
Il software è pensato per un uso professionale e permette ai grafici di creare layout totalmente personalizzati, pronti per la stampa o per la pubblicazione online. I file realizzati con InDesign hanno in genere una struttura intuitiva e adattabile: una volta preparato il documento, questo può essere facilmente elaborato anche da qualcuno che non è un grafico di professione, ad esempio all’interno di una struttura di traduzioni.
Il programma permette infatti di creare un layout che distingue chiaramente elementi testuali, foto, grafiche, stili di formattazione e gli elementi ricorrenti come i piè di pagina e le intestazioni. Permette inoltre di creare nello stesso layout elementi su più livelli sovrapposti, da visualizzare o da nascondere a seconda delle necessità.
Un documento impaginato con questo software si adatta bene al lavoro di chi traduce. È possibile infatti tradurre file InDesign processandoli direttamente nei software di lavoro, i CAT tool, in modo da restituire un file che presenta lo stesso layout dell’originale e in cui il testo di partenza viene sostituito dalla traduzione.
Il software di traduzione assistita (CAT tool) preleva dal file soltanto gli elementi testuali, e in particolare solo quelli da tradurre (se ben configurati), permettendo di lavorare esclusivamente sui testi e preservando l’intero layout e la formattazione. Quando la traduzione è completata, non resta che esportare il testo tradotto e verificarlo nella versione impaginata, sistemando eventuali criticità.
InDesign è dunque un’ottima soluzione per impaginare testi da tradurre in più lingue, come brochure, pubblicazioni più o meno lunghe, cataloghi o menù. Optando per un servizio linguistico di questo tipo, infatti, chi cura la grafica dovrà provvedere alla creazione del layout soltanto per il documento originale, ricevendo il documento tradotto pronto, senza dover copiare i testi manualmente da altri supporti dentro all’impaginato.
Far tradurre i propri documenti in formato InDesign è una strada molto vantaggiosa purché il lavoro venga preparato con alcuni accorgimenti.
Il vero vantaggio si ottiene infatti quando il documento è monolingue: la procedura prevede di sostituire il testo di partenza con la traduzione. Un documento progettato con l’originale a fronte o più lingue affiancate, o con una versione di seguito all’altra, richiede più lavoro di preparazione per essere trattato con i CAT tool: un consiglio ad esempio è quello di realizzare livelli diversi per ogni lingua, da gestire separatamente in traduzione. Se il file non è preparato al meglio, la gestione del documento multilingue richiederà un lungo lavoro manuale che vanificherà gli altri vantaggi.
In generale, il nostro consiglio è di creare sempre documenti monolingue: oltre a ottimizzare la gestione delle traduzioni, questa scelta agevola moltissimo la lettura, permette di risparmiare sui costi di stampa riducendo il numero di pagine, propone un documento tarato sulle esigenze di chi legge, magari con contenuti specifici e diversificati.
Meglio si organizza il file di partenza, migliore sarà il risultato in traduzione. Valgono i consigli generali di ordine e coerenza nell’impaginazione:
In generale, a chi cura la grafica spetta la scelta dello strumento a seconda del lavoro da realizzare. Dal punto di vista delle traduzioni, come si è visto, tradurre un file direttamente in InDesign è una strada poco praticabile quando il file è multilingue, ma anche quando la grafica è particolarmente elaborata e coinvolge i testi stessi. In questo caso è opportuno che le traduzioni vengano impaginate manualmente da grafici professionisti.
Inoltre, non è consigliabile ricorrere a InDesign in caso di documenti molto tecnici che prevedono disegni, collegamenti a software esterni, aggiornamenti frequenti e in generale per la manualistica e le schede prodotto dai volumi importanti, da gestire con strumenti più adatti allo scopo.
La scelta del formato InDesign diventa problematica anche quando chi fornisce le traduzioni, agenzia o professionista, non dispone dei software e delle competenze necessarie per un passaggio fluido e senza errori da un programma all’altro.
La gestione delle traduzioni nel formato di destinazione è un servizio a valore aggiunto, riconosciuto dalla norma ISO 17100 sui servizi di traduzione, che libera il personale in azienda o gli studi grafici da attività manuali poco efficienti e ad alto rischio di generare errori. Tradurre un file direttamente in formato InDesign (e diversi altri formati sono possibili!) permette di realizzare con pochi passaggi e maggior controllo documenti pronti all’uso. Una struttura di traduzioni non si sostituisce ai grafici, che avranno sempre l’impegno e la responsabilità di ideare e preparare il prodotto, ma predispone il materiale in una o più lingue target senza richiedere ulteriori sforzi di impaginazione. Per un risultato ottimale, è bene coinvolgere fin dalla progettazione i professionisti della traduzione, in modo da avere fin dall’inizio consapevolezza dei limiti e delle possibilità di ciascuna lingua.
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