Traduzione di menù per ristoranti – la qualità dell’accoglienza passa dalle parole

In preparazione alla nuova stagione estiva, alcuni ristoranti della costa friulana ci hanno affidato la traduzione dei loro menù.

Di cosa si tratta?

Un compito all’apparenza semplice: in fin dei conti, non sono solo elenchi di parole? Ma se il ristorante in questione è di fascia medio-alta, e se gli chef mettono in campo tutta la loro creatività, sia in cucina che nella descrizione dei piatti, per chi traduce le cose si complicano non poco.

In realtà, le traduzioni culinarie non sono mai banali: il cibo è intimamente legato alla cultura, al linguaggio, alle sensazioni e alle emozioni. Tradurre un menù significa prendere per mano l’ospite in vacanza in un paese straniero e guidarlo verso un’esperienza di gusto e convivialità.

Come si presenta il progetto?

La richiesta dei ristoratori era quella di tradurre i menù in inglese e in tedesco, in favore di una clientela sempre molto numerosa proveniente da Austria e Germania, e di tutte le altre nazionalità del nord e dell’est Europa che scelgono la costa adriatica per le loro vacanze.

Il progetto si è sviluppato in diversi momenti e per diverse strutture, accomunate da un’attenta ricerca della qualità che si riflette in una cucina raffinata, così come nelle parole scelte per raccontare i piatti. I menù da tradurre erano suddivisi in categorie: oltre alla tradizionale suddivisione tra antipasti, primi, secondi e dessert, non mancavano le specialità di carne e di pesce, i fritti, gli aperitivi, i menù per le occasioni speciali e quelli dedicati alla Pasqua e alla primavera. Piatti della tradizione e ricette più esotiche, combinazioni di ingredienti locali e lontani, a creare sapori e abbinamenti inediti. Ciascun menù riportava, accanto al nome del piatto, indicazioni sull’origine e la lavorazione degli ingredienti e la lista degli allergeni, importantissima per la salute e la tranquillità degli ospiti, oltre che obbligatoria per legge.

Come è stato organizzato il lavoro di traduzione?

Il progetto è stato possibile soltanto grazie a un paziente lavoro di squadra. La traduzione dei menù è stata affidata a due professioniste esperte: competenti in ambito gastronomico e alimentare e abili nella scelta delle rese linguistiche più opportune. È seguito un accurato lavoro di revisione e gestione, in contatto con i committenti e con gli chef che avevano ideato i piatti, in modo da uniformare le scelte di traduzione, chiarire qualsiasi incertezza e rendere al meglio le soluzioni creative del menù in italiano.

Quali sono state le insidie e le strategie adottate?

Le traduzioni di menù, e in generale per il settore gastronomico, richiedono, più di altre, un lavoro di grande equilibrio tra la scelta di tradurre o non tradurre, tra la necessità di conservare la specialità e l’alterità per il turista alla ricerca di un’esperienza nuova, e l’esigenza di spiegare e chiarire. La grande difficoltà risiede nel fatto che ogni lingua scolpisce la realtà esterna in base a criteri diversi: e così, una verdura che ai nostri occhi ha un nome chiaro e definito, in un’altra lingua può avere più di un nome, oppure non averlo affatto, perché non fa parte della tradizione agricola e culinaria di quel popolo. Pesci e crostacei sono fra gli ingredienti più insidiosi, per chi cucina come per chi traduce: è importante consultare enciclopedie e dizionari specializzati. Le preparazioni e le tecniche di cottura fanno parte di un patrimonio culturale nazionale, se non regionale: ed ecco che allora spiegare un piatto, per di più nello spazio ridottissimo di una sola riga, diventa una vera sfida.

Tiriamo le somme:

Gli esempi disastrosi di menù tradotti sono talmente numerosi ed evidenti che è facile intuire quanto questo terreno sia scivoloso. Alla superficialità del fai-da-te preferiamo la giusta riflessione e la cura delle parole, che rendono giustizia al lavoro di tutto il settore dell’ospitalità e dell’enogastronomia: dai produttori di materie prime agli chef, dal personale di sala fino agli enti di promozione turistica. Per un’accoglienza corretta e sincera, davvero di qualità.


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