Questioni di accessibilità: la barriera linguistica

L’attenzione intorno ai temi dell’accessibilità, giustamente, è sempre più diffusa: una società più inclusiva si costruisce consentendo a chiunque viva una condizione di svantaggio di colmare il divario rispetto alle altre persone.

Non si pensa ancora abbastanza, forse, allo svantaggio linguistico: una situazione meno grave di altre, più frequente, fortunatamente temporanea e reversibile, che tuttavia condiziona in modo importante la vita degli individui e spesso si somma ad altre difficoltà.

Quante volte, in viaggio, abbiamo subito dei disagi perché non capivamo la lingua del posto? Quante volte capita di rinunciare a opportunità, acquisti o esperienze a causa della barriera linguistica? Quante volte ci siamo scontrati con istruzioni o informazioni che, pur nella nostra lingua, erano incomprensibili?

Eppure la barriera linguistica dovrebbe essere la più semplice da superare, per poi concentrarci su altri tipi di ostacoli che impediscono alle persone di accedere a conoscenze e opportunità.

In questo articolo vogliamo riflettere su come le lingue e i linguaggi possano ampliare l’accesso a prodotti, servizi, luoghi e informazioni.

Diversi tipi di svantaggio

Le condizioni di svantaggio possono riguardare diverse sfere della vita. Spesso le persone ne sperimentano più di una contemporaneamente.

  • Svantaggi fisici: riguardano le possibilità motorie delle persone che non riescono a spostarsi o a svolgere operazioni autonomamente e in sicurezza; oppure la sensorialità, e dunque la percezione dell’ambiente esterno. Le cause possono essere innate e lo svantaggio permanente, ma esistono anche condizioni temporanee o insorte durante la vita: infortuni, malattie, gravidanza, età avanzata. Fra queste situazioni teniamo presente anche i disturbi specifici dell’apprendimento, che causano difficoltà nella lettura e corretta percezione dei messaggi.
  • Svantaggi cognitivi: le persone possono avere difficoltà a comprendere messaggi e situazioni a causa di malattie o condizioni neurologiche, oppure a causa dell’età (alta o bassa), oppure di una bassa scolarizzazione.
  • Svantaggi linguistici: riguardano la barriera di una lingua straniera sconosciuta, con l’incapacità di comprendere e comunicare per soddisfare le proprie necessità.
  • Svantaggi culturali: le persone non riescono a capire determinate situazioni, se queste sono troppo diverse dagli schemi di comportamento. Questo può portare a difficoltà nelle relazioni personali e lavorative, così come allo sviluppo e al rinforzo di pregiudizi: sia da parte della persona in condizione di svantaggio nei confronti della società, sia da parte della società verso la persona.
  • Svantaggi economici: spesso sono conseguenza delle altre condizioni appena elencate.

Cresce l’attenzione alle esigenze delle persone svantaggiate, ma serve a poco lavorare per rendere inclusivi prodotti e servizi, se non si prevede anche l’accessibilità linguistica dei messaggi.

Gli ingredienti della comunicazione

Qualsiasi comunicazione umana, per poter funzionare, deve combinare più fattori:

  • il canale comunicativo: può essere visivo (testi scritti, immagini, gesti), uditivo (comunicazione orale, musica, segnali sonori) oppure tattile (scrittura Braille, contatto tra persone)
  • il codice comunicativo con il quale esprimiamo i concetti: una specifica lingua, uno specifico sistema di scrittura, simboli, icone, gesti e comportamenti
  • il contenuto: i concetti e le informazioni che vogliamo comunicare
  • il contesto: dove sono collocate e trasmesse le informazioni e con quali elementi interagiscono (ambiente fisico, ambiente digitale, un libro, un video, la radio…)

Barriera linguistica e altri svantaggi

Le facilitazioni architettoniche e tecnologiche sono sempre più ampie e disponibili, ma la gestione di tutti i tipi di svantaggio ha molto a che fare con la lingua, le lingue e le modalità comunicative che usiamo.

Per una persona con difficoltà motorie, ad esempio, è importante ricevere indicazioni chiare e precise sui luoghi in cui si trova, collocate nei punti giusti, con parole e simboli ben pianificati, per agevolarne l’autonomia. In questi casi, è il contesto a non essere accessibile ed è su questo punto che bisogna lavorare, prevedendo le situazioni di difficoltà.

Quando il problema è sensoriale, invece, è il canale comunicativo che non è accessibile. Occorre variarlo, utilizzando ad esempio l’interpretazione in lingua dei segni o i sottotitoli nella stessa lingua del parlato per le persone sorde o ipoudenti; le trascrizioni in Braille, le audiodescrizioni e i voice over per le persone cieche o ipovedenti; gli strumenti automatici di lettura degli schermi e di trascrizione del parlato (soluzioni text-to-speech e speech-to-text).

Nei casi di svantaggio cognitivo, è il codice a non essere accessibile. Bisogna dunque garantire l’accesso alle informazioni con un linguaggio facile, adatto a essere compreso da persone con disabilità intellettiva. Si può ricorrere invece ai principi del linguaggio chiaro in particolare per persone con bassa scolarizzazione, di età alta o di età bassa. Nel mondo occidentale, abbiamo tradizionalmente molta attenzione ai bisogni dell’infanzia, ma pochi si concentrano sulle esigenze comunicative della popolazione anziana o con scarsa istruzione. Di conseguenza, per queste persone anche il contenuto diventa inaccessibile.

Lo svantaggio linguistico viene sperimentato più spesso e da più persone: chi viaggia, chi si trasferisce in un paese straniero, chi lavora con l’estero. In genere c’è grande attenzione verso la categoria dei turisti, mentre ai bisogni di altri gruppi si dedica decisamente meno impegno. La globalizzazione ha portato alla diffusione di una lingua, l’inglese, che noi occidentali riteniamo lo standard della comunicazione mondiale. In realtà, in molti paesi non è così. Quando il codice linguistico non è accessibile, vengono in soccorso soluzioni automatizzate rapide per risolvere le esigenze di comunicazione più immediate. Occorre però ricordare i limiti di questi strumenti e considerare che questo svantaggio può sommarsi ad altre condizioni che meritano attenzione: età, formazione e situazione economica.

Nel caso di svantaggio culturale, che spesso deriva da quello linguistico, contenuto e significato dei messaggi risultano incomprensibili, perché le persone non riescono a valutare situazioni e comportamenti. Anche in questi casi, la traduzione, la corretta mediazione culturale e l’istruzione aiutano le persone a farsi strada in situazioni percepite come ostili, che incutono timore e rifiuto, sia per chi arriva in un paese straniero, sia per chi appartiene al paese ospitante.

Risolvere le condizioni di svantaggio

Le istituzioni sono sempre più attente ai bisogni delle persone che vivono una situazione di svantaggio. Ricordiamo in particolare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che prevede per tutte le persone il diritto a partecipare in modo pieno ed effettivo alla società e dunque a ricevere informazioni accessibili. Più di recente, l’Unione Europea ha approvato la Direttiva 2019/882, che contiene i requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali in circolazione a partire dal 2025.

Prendere consapevolezza delle condizioni di svantaggio che si possono sperimentare è il primo passo per rendere più fruibili esperienze e conoscenze.

Rendere più accessibile un prodotto, un servizio o un luogo comporta impegno a livello di progettazione e competenze tecniche e di ingegneria, grafiche e interculturali, mediche e psicologiche. Ma richiede prima di tutto attenzione ed empatia, attuabili quasi a costo zero nella nostra comunicazione. Possiamo iniziare subito a curare i nostri messaggi in modo che raggiungano sempre più persone, partendo dalle parole, strumenti potenti in grado di trasformare situazioni e percezioni.

Accessibilità significa infatti informazioni chiare, corrette, precise. Significa fornire alle persone tutte le informazioni di cui hanno bisogno, ma solo quelle di cui hanno davvero bisogno in quel momento: uso, funzionamento, orari, ingredienti, rischi, informazioni contrattuali, nuove conoscenze… Significa offrire queste informazioni tramite il canale, il codice e il contesto più adatto.

Come fare in concreto?

  • Progettare o riformulare i testi in base alle linee guida del linguaggio chiaro (plain language) o del linguaggio facile, in tutte le lingue
  • Curare il layout dei testi, fisici e digitali, in modo che siano chiari, comprensibili e ben visibili
  • Scegliere caratteri, dimensioni e colori appropriati per il pubblico
  • Usare con parsimonia grassetti, sottolineature, corsivi e maiuscole
  • Considerare i principi del legal design per i testi giuridici e burocratici.
  • Portare particolare attenzione ai testi che riguardano la salute, il denaro e la sicurezza delle persone
  • Scegliere immagini coinvolgenti, in cui le persone in condizione di svantaggio si sentano rappresentate
  • Prendere in considerazione forme comunicative innovative, ad esempio i fumetti o le infografiche
  • Fare attenzione a simboli e icone: testarli prima dell’uso, per accertarsi che vengano compresi correttamente da tutte le persone e da tutte le culture
  • Curare l’esperienza utente di siti e app, utilizzando appositi strumenti per l’accessibilità
  • Sottotitolare i video
  • Tenere presente che i contenuti online potranno essere letti da screen reader e tecnologie assistive. Regolare la propria scrittura di conseguenza per non lasciare spazio ad ambiguità e incomprensioni
  • Valutare insieme a professionisti se il testo potrà funzionare bene anche in traduzione o se avrà bisogno di un adattamento culturale e comunicativo
  • Assicurarsi di poter fornire supporto e assistenza in lingue accessibili ai propri destinatari (di persona o tramite telefono, chat o e-mail)
  • Tenere presenti i limiti di qualsiasi tecnologia, utile soltanto se alla base della comunicazione ci sono un interesse vero per le situazioni di svantaggio e una riflessione attenta ai bisogni delle persone.

Le attenzioni in più verso le persone in condizione di svantaggio andranno a beneficio di chiunque usufruisca dei messaggi: per una comunicazione chiara, facile, utile, che aiuta a capire e a conoscere.


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