3 consigli per fare la differenza sul mercato internazionale

Quando un’azienda decide di rivolgersi a uno o più mercati esteri, sono molte le domande che si pone. E la risposta è spesso diversa a seconda dello strumento di comunicazione scelto e dei Paesi che si vogliono approcciare.

1. Comunicazione quotidiana: quale lingua utilizzare?

Quando si ha a che fare con aziende estere di dimensioni medio-grandi, l’inglese è generalmente sufficiente per la comunicazione quotidiana via e-mail o telefono.

Se gli interlocutori sono invece piccole aziende o realtà artigianali, è possibile che non tutti conoscano l’inglese a un buon livello.

In entrambi i casi, il tuo cliente apprezzerà molto se ti sforzi di comunicare nella sua lingua, dimostrando interesse e disponibilità.

2. Sito web e cataloghi: l’inglese è sufficiente?

Spesso le aziende scelgono di tradurre i propri materiali di comunicazione online e offline (sito web, listino, brochure, catalogo) soltanto in inglese, anche se si rivolgono a mercati di lingue diverse.

In questi casi è opportuno riflettere sul fatto che non tutti i Paesi del mondo hanno la stessa apertura verso la lingua inglese e che non tutti i potenziali clienti hanno competenze sufficienti per comprenderne i contenuti.

È importante, inoltre, tenere conto delle abitudini culturali del Paese con il quale si ha a che fare. In paesi come Francia e Germania, per esempio, le convenzioni sociali prevedono l’uso, anche nel web, di forme di cortesia che non sono presenti nella lingua italiana o in quella inglese.

3. E-commerce: i sistemi di traduzione automatica funzionano?

Molti siti di vendite online si affidano a motori di traduzione automatica per presentare i propri prodotti nella lingua dell’utente, qualsiasi essa sia.

Poiché si tratta di descrizioni molto sintetiche, i risultati della traduzione automatica sono talvolta ambigui, se non addirittura esilaranti, e possono compromettere l’efficacia della comunicazione.

La traduzione automatica, sempre seguita da revisione umana, può essere uno strumento per e-commerce di dimensioni molto grandi e con prodotti di uso comune e caratteristiche generiche, per alcune combinazioni linguistiche. In tutti gli altri casi, affidarsi alla traduzione umana è la scelta migliore che farà risparmiare sul lungo periodo e garantirà risultati in termini di posizionamento e di usabilità del sito.

Tradurre (bene!) il proprio e-commerce nelle lingue dei mercati che si intende approcciare è quindi un passo indispensabile per fare una buona impressione anche sui clienti più esigenti.

Traduzione e localizzazione, con la giusta strategia, sono sempre un investimento che nel tempo porta molto frutto!


Leggi anche: La traduzione in inglese è sufficiente?

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