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Chiariamolo subito: questo articolo non parla di spionaggio o di tracciamento di figli, fidanzati o laptop. La localizzazione (non geo-localizzazione) è una strategia pensata per portare testi e prodotti speciali in un altro mercato, con un rinforzo speciale che va oltre la traduzione. Certo, tutti i prodotti e tutti i testi sono speciali, ma alcuni meritano una cura e un impegno particolari per poter funzionare in altri mercati. Vediamo come.
Quando parliamo di localizzazione in ambito di internazionalizzazione d’impresa parliamo di un processo che si applica a servizi e prodotti, fisici e digitali, che devono essere adattati per conservare la loro efficacia presso un pubblico che si trova in un altro paese, parla e pensa in maniera diversa. È un’azione ampia, di cui la traduzione e l’adattamento dei testi costituiscono solo una parte.
La localizzazione si può applicare a prodotti fisici, come ad esempio l’abbigliamento o le calzature: tutti conosciamo la difficoltà di decifrare la taglia di un pantalone o la misura di una scarpa quando le etichette e le confezioni riportano numeri che a noi non dicono nulla. In questo caso siamo alle prese con un prodotto e un packaging che non sono stati localizzati. O ancora, pensiamo alle automobili e a come le case produttrici devono conformarsi alle normative in vigore nei diversi paesi.
Tuttavia, la localizzazione riguarda soprattutto i prodotti digitali che continuamente consumiamo: software, siti web, interfacce e altri servizi. Prodotti basati su testi e parole da trattare con speciale attenzione.
La localizzazione è la conseguenza del processo di globalizzazione che ha fatto esplodere gli scambi commerciali tra i paesi del mondo. Questo ha comportato l’esigenza di progettare prodotti e servizi globalizzati, ovvero pensati fin dall’inizio per potersi adattare a diversi paesi target. Un processo complesso, che coinvolge professionalità diverse: dalla progettazione del prodotto o servizio alla vendita, dai programmatori e sviluppatori web al fornitore di servizi linguistici, per concludere con grafici, tester, agenti e pubblicitari.
Tutto ruota attorno al pubblico di destinazione. Com’è la realtà in cui si trova? Potrebbe essere molto diversa dal contesto in cui è stato sviluppato il prodotto, oppure presentare differenze molto sottili, ma determinanti, che solo un esperto di comunicazione interculturale può individuare.
La localizzazione serve dunque a rendere efficaci i prodotti, i servizi e i testi anche all’estero. Questi dovranno avere per l’utente o il lettore del mercato target la stessa utilità, la stessa fruibilità e suscitare le stesse emozioni e reazioni del testo e prodotto di partenza. Un risultato che non sempre si raggiunge con la sola traduzione.
Naturalmente, il processo può essere più o meno profondo: alcuni passi sono imprescindibili se si vuole esportare (adattare le unità di misura, adeguarsi alle normative e ai requisiti locali), mentre altri aspetti della comunicazione sono meno vincolanti e dipendono anche da come si vuole essere percepiti all’estero: vogliamo che la nostra immagine e il nostro prodotto sembrino nati e cresciuti nel mercato target o piuttosto mantenere un’aura più esotica e insolita per il pubblico? Non c’è una risposta giusta o sbagliata: ma deve essere frutto di una strategia ponderata e non per soli fini di risparmio!
La localizzazione di testi si applica generalmente a questi ambiti:
Costruire una strategia a monte è fondamentale. Sarà necessario tenere conto innanzitutto di eventuali requisiti legali che riguardano un prodotto o un servizio: ad esempio, indicazione degli ingredienti, contratti d’uso, rispetto della privacy ecc.
Bisogna poi considerare l’opportunità di adattare colori, immagini e suoni; tenere presente tutti gli aspetti culturali, religiosi e politici che potrebbero essere implicati nel nostro prodotto o servizio. Non serve andare troppo lontano: anche nella piccola Europa, pensiamo a quante differenze ci sono riguardo alle sensibilità religiose, alle tradizioni, alle percezioni della gerarchia o della comunità, alla percentuale di popolazione immigrata da altri continenti.
Nella traduzione dei testi, è fondamentale partire da un brief che contenga tutte le indicazioni necessarie come la guida di stile aziendale, la lista delle keyword scelte per il sito, le istruzioni per la transcreazione ed eventuali richieste delle filiali o degli agenti esteri. Il team di traduttori si baserà sulle indicazioni ricevute per tradurre, rielaborare e adattare i testi. Seguono l’inserimento nel layout grafico e nell’ambiente digitale, i controlli, i test di usabilità e il confronto con agenti, manager e pubblicitari esteri. Per tutto questo occorrono competenze specifiche, i giusti strumenti informatici e lavoro di squadra.
Alcuni consigli:
A dire il vero, un progetto di localizzazione generalmente non si conclude. I software vengono continuamente aggiornati, i siti rimaneggiati, SEO e SEA devono essere regolarmente rinnovati. Per questo è bene pensare a lungo termine e ponderare bene la scelta dei partner per un servizio continuativo e all’altezza degli sforzi impiegati.
Dicono spesso che la traduzione crea ponti tra lingue e culture. Ma a cosa serve un ponte, se dall’altra parte la strada finisce? La giusta strategia di localizzazione, invece, permette ai tuoi prodotti e alle tue parole non solo di arrivare lontano, ma di camminare sulle proprie gambe in nuovi territori, parlando alle persone e costruendo relazioni.
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