Che cos’è la legalizzazione?

La legalizzazione è un timbro apposto su un documento da un’autorità pubblica che certifica l’autenticità di una firma. Non tutte le firme possono essere autenticate tramite legalizzazione, ma soltanto quelle dei pubblici ufficiali che le depositano presso appositi registri. La legalizzazione è una procedura che esiste in Italia e all’estero, secondo diverse regole e modalità, e che serve a evitare la falsificazione di documenti e atti pubblici. La legalizzazione non certifica il contenuto del documento, ma soltanto la firma del pubblico ufficiale e il suo ruolo.

Quando c’è bisogno di tradurre documenti ufficiali per presentarli alle autorità pubbliche di un altro Paese, occorre prima di tutto legalizzarli nel Paese di origine affinché siano validi per l’estero. Dopodiché, a seconda dei casi, può essere necessario legalizzare anche la traduzione giurata.

Documenti ufficiali sono, ad esempio, i certificati anagrafici, gli atti notarili, le sentenze, le copie conformi di documenti.

Legalizzazione di documenti italiani per l’estero

Chi ha bisogno di presentare un atto o un documento italiano a un’autorità estera dovrà innanzitutto legalizzare l’originale o una copia conforme del documento presso la Prefettura o la Procura della Repubblica. La Prefettura si occupa di legalizzare le firme degli ufficiali amministrativi (in genere funzionari dello stato civile), mentre la Procura legalizza le firme dei funzionari giudiziari e dei notai.

Una volta che il documento italiano è stato legalizzato, può essere tradotto nella lingua del paese di destinazione e seguire la procedura di asseverazione. Poiché il documento è diretto all’estero, dovrà essere poi legalizzata anche la firma del funzionario che riceve l’asseverazione: chi predispone la traduzione si occupa di tutta la procedura.

Legalizzazione di documenti esteri destinati all’Italia

Chi ha bisogno di presentare alle autorità italiane un documento o un atto prodotto all’estero dovrà provvedere a legalizzarlo nel Paese di origine oppure in un’ambasciata o un consolato presenti sul territorio italiano. A seconda del paese di origine del documento, può essere complicato ottenere la legalizzazione, che all’estero viene fornita da autorità diverse, a volte con tempi molto lunghi. Tuttavia, è un passaggio fondamentale affinché il documento venga riconosciuto in Italia.

Il documento legalizzato può essere tradotto in italiano e poi asseverato. La traduzione che viene asseverata in Italia e che è destinata alle autorità italiane non ha bisogno di altre legalizzazioni.

Apostille e legalizzazione

L’Apostille è un particolare tipo di legalizzazione adottato nei Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961. Si tratta ormai della gran parte dei paesi del mondo. L’Apostille è una forma di legalizzazione che segue uno schema fisso, uguale in tutti i Paesi, e che permette di ridurre i passaggi burocratici presso le ambasciate o i consolati. Per i Paesi che non hanno aderito alla convenzione, infatti, dopo la normale legalizzazione il documento deve essere depositato presso una rappresentanza diplomatica.

La procedura da seguire è la stessa descritta sopra: saranno le autorità competenti a decidere, in base al paese di destinazione del documento, se apporre una legalizzazione o il timbro di Apostille.

L’Apostille sui documenti originali deve comunque essere tradotta, poiché è parte integrante del documento.

Traduzione apostillata ed eccezioni

La legalizzazione o Apostille sul documento originale e sulla traduzione è indispensabile per il riconoscimento dei documenti fra paesi diversi, in particolare quando i documenti viaggiano al di fuori dell’Unione Europea.

Esistono accordi internazionali che esonerano dall’obbligo di legalizzazione, in particolare il Regolamento UE 2016/1191, in vigore dal 2019. La norma esonera da legalizzazione e Apostille i documenti da presentare da uno Stato membro all’altro che riguardino lo stato civile e i precedenti penali dei cittadini europei. La legalizzazione decade, in particolare, per i certificati di nascita, esistenza in vita, decesso,  matrimonio, divorzio, adozione, residenza e assenza di precedenti penali.
Nei rapporti con l’Italia, è ancora necessaria una traduzione asseverata di questi documenti.

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